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Resto al Sud 2.0: L'opportunità imperdibile per il tuo business
La nostra stretta collaborazione con esperti consulenti di finanza agevolata ci consente di offrire una vasta gamma di soluzioni finanziarie, tra cui prestiti con una parte a fondo perduto, per facilitare l'avvio o il potenziamento delle attività imprenditoriali. Resto al Sud 2.0 rappresenta un'opportunità cruciale che non puoi lasciarti sfuggire.
A partire da maggio 2024, Resto al Sud è stato notevolmente potenziato con l'introduzione di Resto al Sud 2.0, un'iniziativa fondamentale del Decreto Coesione. Questo programma è progettato specificamente per sostenere la creazione di nuove attività imprenditoriali o professionali nelle regioni del Mezzogiorno, offrendo finanziamenti e incentivi speciali ai giovani under 35 che desiderano avviare la propria impresa.
Con Resto al Sud 2.0, i giovani imprenditori hanno accesso a voucher fino a 50.000 euro e contributi a fondo perduto che coprono fino al 75% delle spese per promuovere l'autoimprenditorialità. Un'innovazione significativa di questa versione è l'introduzione di contributi a fondo perduto per programmi di spesa per l'avvio delle attività, con un valore compreso tra 120.000 e 200.000 euro, che possono coprire fino al 70% delle spese.
Oltre ai finanziamenti, offriamo un servizio completo di supporto che include formazione, accompagnamento e tutoraggio per aiutare i nostri clienti a realizzare con successo il proprio progetto imprenditoriale o professionale. Il nostro team di esperti è qui per guidarti in ogni fase, dall'ideazione alla realizzazione, garantendoti il massimo supporto e successo.
Non perdere l'opportunità unica di massimizzare il potenziale del tuo business con Resto al Sud 2.0. Se sei un giovane imprenditore o professionista alla ricerca di finanziamenti per avviare o espandere la tua attività, contattaci oggi stesso per scoprire come Resto al Sud 2.0 può aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi imprenditoriali o professionali nel Sud Italia. Inoltre, se Resto al Sud 2.0 non fosse adatto al tuo caso, i nostri partner esamineranno altre forme di finanziamento o finanziamenti agevolati a cui potresti accedere.

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Microcredito 2024: Nuove Opportunità per Imprese e Lavoratori Autonomi
A partire dal 12 gennaio 2024, importanti novità riguarderanno il Microcredito in Italia, grazie alla Legge 30 dicembre 2021 n. 234 e al DM 20 novembre 2023 n. 211 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questi cambiamenti mirano a supportare un'ampia gamma di beneficiari, tra cui imprese, lavoratori autonomi e aspiranti tali, offrendo maggiori risorse finanziarie.
Le principali novità includono l’aumento degli importi massimi erogabili per il microcredito, che passano da 40.000 euro a 75.000 euro, estendibili fino a 100.000 euro per le S.r.l. ordinarie. Inoltre, la platea dei beneficiari si amplia, includendo ora anche le S.r.l., oltre alle imprese individuali, società di persone, società tra professionisti, S.r.l. semplificate e società cooperative.
Una novità significativa è la possibilità per le S.r.l. di fornire garanzie reali, mentre per le altre categorie di impresa o lavoro autonomo sono richieste solo garanzie personali. Viene inoltre eliminato il limite temporale per l'apertura della partita IVA: non è più necessario che l’attività abbia una partita IVA attiva da meno di 5 anni per accedere al microcredito. Questa modifica rende il microcredito uno strumento disponibile non solo per la creazione e lo sviluppo di nuove attività, ma anche per quelle già esistenti.
Sono stati rimossi i limiti dimensionali relativi all’attivo patrimoniale, ai ricavi lordi e all’indebitamento delle attività per cui si richiede il microcredito, mantenendo solo il limite massimo di dipendenti, che è di 5 o 10 unità a seconda del tipo di impresa. Infine, il periodo di restituzione rateale del finanziamento è stato esteso a 10 anni, incluso l’eventuale preammortamento.

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Smart e Start 2024: Bando, Requisiti, Spese Ammissibili e Come Funziona
Smart e Start è un programma nazionale che sostiene la nascita e la crescita delle start up innovative ad alto contenuto tecnologico in Italia. Gestito da Invitalia e introdotto dal MIMIT, finanzia progetti d’impresa con importi tra 100.000 e 1,5 milioni di euro, con un'attenzione particolare alle donne imprenditrici.
Ad oggi, il programma ha finanziato 1.549 start up innovative per un totale di 618 milioni di euro in agevolazioni concesse.

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Fondo Impresa Femminile: Bando, Requisiti, e Spese Ammissibili
Il Fondo Impresa Femminile sostiene imprese femminili di ogni dimensione, già costituite o nuove, in tutte le regioni italiane. Anche le persone fisiche possono presentare domanda, impegnandosi a costituire una nuova impresa femminile dopo l’ammissione alle agevolazioni.
Tipologie di Imprese Ammissibili
Il fondo si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili:
Cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie.
Società di capitali con almeno due terzi di donne nelle quote e negli organi di amministrazione.
Imprese individuali con titolare donna.
Lavoratrici autonome con partita IVA.
Nuova Impresa
Se sei una libera professionista o hai un’impresa costituita da meno di 12 mesi, puoi presentare progetti fino a €250.000. Il fondo offre un contributo a fondo perduto che varia in base alla dimensione del progetto:
Fino a €100.000, copre l’80% delle spese (90% per donne disoccupate), con un massimo di €50.000.
Fino a €250.000, copre il 50% delle spese, con un massimo di €125.000.
Impresa Già Costituita
Se la tua impresa è attiva da oltre 12 mesi, puoi presentare progetti fino a €400.000. Il fondo offre un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, coprendo l’80% delle spese ammissibili, fino a un massimo di €320.000. Il finanziamento a tasso zero deve essere rimborsato in otto anni.
Spese Ammissibili
I piani di spesa possono includere:
Investimenti e costo del lavoro.
Capitale circolante, fino al 20% del programma di spesa (25% per imprese con più di 36 mesi). Per imprese con oltre 36 mesi, il contributo al circolante è interamente a fondo perduto.
Costo del Lavoro
Il costo del personale assunto dopo la domanda è finanziabile per il tempo in cui il lavoratore rimane impiegato nel progetto, e comunque non oltre 24 mesi dall’ammissione. Le spese sono valorizzate a costi orari standard.